Nota dell'autrice:
Questa ff nasce come un esperimento narrativo e stilistico….naaaaa ma che dico…nasce invece dalla voglia di far coincidere presente e passato…e come ho detto ad Alex…pensare che queste due dimensioni temporali sono unite…un tutt’uno, come dire che Oscar sono sempre qui, nella nostra nostalgia, e lì nella fantasia dei nostri ricordi…
Tutto qui… ^_^
Lo Specchio Addormentato
V° parte
 
 
La nave era attraccata…la donna si dirigeva in macchina trainando il cavallo alla stazione di Tolosa…aveva deciso di fermarsi ancora alcuni giorni sulla costa…il cavallo della giovane allieva Rosalie avrebbe viaggiato in treno…aveva già sistemato tutto…ancora qualche giorno lontana da Parigi…ancora qualche giorno lontano da una casa vuota…da una città ormai rimasta deserta per il suo cuore…ora aveva capito…ora sapeva il suo errore…ora aveva visto quel riflesso allo specchio che lui quella notte aveva tentato di mostrarle…
Dopo aver sistemato lo splendido stallone sul treno si diresse  verso la periferia…non aveva voglia di confusione..voleva solo stare da sola…in fin dei conti è quello che volevo…l’ho voluta io questa solitudine...ed ora …
Quei mesi senza la sua silenziosa compagnia era stati come lunghissimi anni, in poco tempo aveva organizzato l’associazione sportiva aveva dato le dimissioni dalla squadra olimpica, aveva detto addio a tutto un mondo…
Già…un mondo…a volte aveva l’impressione che l’ambiente della squadra olimpica e della federazione internazionale fosse come un  corte reale…c’erano regole…fazioni…principi e principesse…e la donna sul suo cammino una volta si imbatté con uno svedese…una persona straordinaria…
Ecco la ragione del mio abbandono…stava cenando in una locanda sulla costa…il vino rosso la aiutò a ricordare…voleva ricordare…dentro di sé voleva fare chiarezza…voleva dare un nome a sentimenti che non sapeva essere in grado di provare…
Lo svedese…lo aveva incontrato molti anni addietro…era un ottimo atleta…ed era stato un ottimo amico…ma un sera…pochi giorni prima dell’apertura degl’ultimi giochi olimpici..lei aveva ceduto…a se stessa…forse la stanchezza, la pressione…o un cuore di donna che cominciava a battere dentro di lei…aveva ceduto…pensava di essersene innamorata…
La donna scacciò i ricordi…scacciò la menzogna di quell’uomo…aveva compreso che era solo un riflesso distorto…la vera immagine dell’amore era sempre stata dietro di lei…ma non aveva saputo distinguerla…ora la realtà era infranta…come lo specchio nella sua stanza…era rimasto in mille pezzi da quella notte…
“guardati…”
la trascinava per un braccio…davanti allo specchio…l’uomo la stringeva da dietro per la vita…
“guardati” e picchiava il palmo della mano sulla superficie dello specchio…”
“cosa vedi?…dimmelo!!” quella voce era spezzata dal dolore…
“non vedo nulla…”
“sai cosa vedo…vedo un uomo…che stringe una donna…!”
gridava piangendo…
la donna era impietrita…per la situazione…quelle parole…
“lasciami…vattene…”
“no…non vado via…guardati…ti prego…guarda quello che sei…guarda il mio amore…”
la donna si voltò di scatto divincolandosi dalla presa dell’uomo…lo schiaffeggiò…
l’uomo ne bloccò la mano…quel bacio violento…il pugno che si alzava sulla sua testa…lo schianto…i frammenti che volavano…il suo corpo protetto…il sangue…lui corse via urlando perdono…non lo vide più da quella sera…
Bevve di un fiato il vino…una lacrima le scendeva lungo il viso…
era stata una donna inavvicinabile…ed ora che desiderava non esserlo più era condannata a rimanere tale…
mi manchi…ecco la verità…perché?…perché io…ti…
 
***

Andrè ora percorreva le strade di Parigi…era tornato…ogni angolo ai suoi occhi era uno spettacolo…non aveva avvisato nessuno…era tornato in segreto…aveva deciso di rimanere nell’ombra…-ironia della sorte-…voleva vederla…ardeva da quel desiderio…ma aveva saputo che il comandante donna delle guardie di Parigi non era in caserma…
Si diresse al palazzo Jarjayes…tutto era silenzio…riuscì a sapere da un servo che non lo conosceva che Madame e la figlia era andate in Normandia…ma che cosa?
Andrè, come se fosse la cosa più naturale del mondo…decise di seguirla…ora riprenderò il mio posto…da lontano…ma lo riprenderò…scrisse alla vecchia nonna che stava bene e che sarebbe tornato…ma la redarguì di avvisare Oscar con una lettera o un messaggio…
La Normandia era vicina…la sentiva vicina…il suo viaggio, la sua fuga era finita…casa è dove sei tu…
 

Fine 5° parte
                                                                                                                                   Mik

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